venerdì 29 aprile 2016

Risarcimento mancanza certificato agibilità o abitabilità: è un diritto

Fonte:  laleggepertutti.it

Il certificato di agibilità [1] è un documento il cui scopo è garantire la commerciabilità di un immobile. Esso attesta che sull’immobile ed i suoi impianti sono verificate le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, sulla base delle prescrizioni della normativa vigente.
Come si può intuire, dunque si tratta di una certificazione indispensabile per poter abitare un immobile (era difatti un tempo denominato anche certificato di abitabilità, mentre si parlava di agibilità solo per immobili destinati ad altri usi, come uffici o locali commerciali).
Essendo dunque un certificato di importanza fondamentale, esso garantisce la commerciabilità legale degli immobili destinati a uso abitativo e il suo rilascio rientra tra i documenti che il venditore è tenuto a consegnare all’acquirente.

Evasione fiscale: nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate

Fonte:  laleggepertutti.it




Cambia la lotta all’evasione e a metterlo nero su bianco è una circolare di programma diffusa pochi minuti fa dall’Agenzia delle Entrate [1]. Anche al fine di fornire un’immagine diversa del fisco ai contribuenti, verranno da oggi abbandonati i recuperi solo formali e quelli per importi esigui che, oltre a creare inefficienza e ad aggravare di spese inutili l’erario, danno una percezione errata dell’operato dell’Agenzia. Al contrario, saranno al centro della nuova strategia di contrasto solo le evasioni più gravi e le frodi. Il tutto grazie a tecniche innovative che faranno soprattutto ricorso a un più intenso utilizzo delle banche dati e all’incrocio dei dati tra le pubbliche amministrazioni.

Ricorso contro fermo o ipoteca: si applica la mediazione tributaria?

Fonte: laleggepertutti.it


La nuova mediazione tributaria obbligatoria si applica ai ricorsi notificati a partire dal 1 gennaio 2016 che abbiano ad oggetto atti dell’Agenzia delle Entrate, di altri enti creditori o di Equitalia, purché di valore non superiore a 20.000 euro.   Deve trattarsi di atti o provvedimenti concernenti imposte e tasse (imposte sui redditi, bollo auto tassa rifiuti ecc.) o la materia catastale. Tra questi atti rientrano anche la comunicazione di iscrizione di fermo amministrativo sul veicolo o di ipoteca su un immobile. Ma come fare a sapere se essi hanno valore inferiore a 20.000 euro e sono quindi soggetti al procedimento di reclamo-mediazione obbligatoria? La risposta è in una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate [1].  

Banca MPS rinnova Prestisenior, prestito vitalizio ipotecario per gli over 60





Banca Monte dei Paschi di Siena ha deciso di rinnovare Prestisenior, a seguito delle novità normative su questa tipologia di prodotti finanziari ai sensi della Legge 44/2015 e del relativo regolamento attuativo in vigore dal 2 marzo 2016.

Che cos’è in dettaglio Prestisenior e come funziona? È il prestito vitalizio ipotecario di Banca Monte dei Paschi di Siena pensatto ai clienti over 60 con esigenze di integrazione del reddito. Il prodotto è indirizzato ad esempio alla clientela il cui reddito familiare è composto dalla sola pensione, per finanziare le esigenze correnti, ma anche per permettere di mantenere uno stile di vita attivo e continuare a dare una mano a figli e nipoti.

Ottenere mutuo senza reddito e senza obbligo di pagare le rate "Mutuo Vitalizio"




Da qualche settimana è entrata in vigore la nuova normativa che disciplina il prestito vitalizio ipotecario. Questa forma di finanziamento è riservata agli over 60 proprietari di un immobile residenziale e permette di ottenere un prestito ipotecando l’immobile


Il prestito vitalizio ipotecario si pone come una possibile alternativa offerta ad una particolare categoria di cittadini, quelli di età superiore a 60 anni, che per risolvere i loro problemi di liquidità fino ad oggi non avevano praticamente nessun accesso al credito bancario, ma avevano a loro disposizione unicamente il classico strumento della vendita della nuda proprietà dell’immobile, con riserva del diritto di usufrutto o abitazione.

mercoledì 27 aprile 2016

Fattura elettronica gratis tra privati: tutti i vantaggi per i contribuenti

Fonte: laleggepertutti.it



Il sistema di fatturazione elettronica come è noto è già esistente ed è obbligatorio. Sino ad oggi, tuttavia, questo metodo è stato difatti utilizzato solo per le transazioni per servizi fruiti dalla pubblica amministrazione.
Ma c’è in atto un importante cambiamento che permetterà anche alle imprese e ai professionisti di operare in regime di fattura elettronica e senza spendere un euro. Vediamo di cosa si tratta.


Fatturazione elettronica tra privati: gratis da luglio

venerdì 22 aprile 2016

Le agevolazioni fiscali per il leasing immobiliare

Fonte:   laleggepertutti.it


La Legge di Stabilità 2016 prevede una serie di benefici fiscali sia per quanto concerne le imposte dirette che indirette, sempre con lo sco­po di incentivare il ricorso a questo strumento operativo.
Le agevolazioni fiscali si applicano a tutti i contratti di leasing stipulati dal 1 gennaio 2016 sino al 31 dicem­bre 2020.
Sono previste specifiche agevolazioni ai fini IRPEF (imposte sui red­diti delle persone fisiche) per tutti coloro che stipulano contratti di leasing aventi per oggetto immobili, anche da costruire, da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna.
In primo luogo, occorre possedere tutti i seguenti requisiti all’atto della stipula del contratto di leasing immobiliare abitativo:

Se non riesco a pagare la rata del mutuo alla banca

Fonte:   laleggepertutti.it


Quali sono le conseguenze per chi non paga una o due rate di mutuo? E quali per chi è moroso ormai da diverso tempo? Esistono soluzioni per poter sospendere l’ineluttabile scadenza mensile, almeno fintanto che sussiste la difficoltà economica? Ecco una breve scheda che servirà a dipanare alcuni dei dubbi più comuni.


Cosa conviene fare se non si può pagare il mutuo?


Usucapione impossibile tra figli e genitori

Fonte:   laleggepertutti.it


Niente usucapione tra familiari e parenti stretti: secondo una recente sentenza del Tribunale di Aosta [1], il figlio non può usucapire l’immobile di proprietà del genitore, anche se quest’ultimo gli ha concesso l’utilizzo del bene (nel caso di specie, si trattava di un garage dato in comodato, ma il ragionamento può essere esteso a qualsiasi altro bene come la casa per le vacanza o quella per la residenza, un terreno, ecc.). Perché possa scattare l’usucapione, infatti, non è sufficiente aver utilizzato l’immobile per 20 anni, ma è anche necessario il requisito del possesso, ossia uno o più comportamenti tali da corrispondere a quelli che tipicamente effettua il proprietario. Il che, secondo il giudice, non è possibile nei rapporti di stretta parentela. Cerchiamo di comprendere le ragioni di tale principio.


Il comodato tra familiari

Canone Rai: spostato il termine per l’autocertificazione al 16 maggio

Fonte:   laleggepertutti.it


Non più il 30 aprile e il 10 maggio per l’invio dell’autocertificazione di non detenzione della televisione: i contribuenti hanno più tempo per presentare la dichiarazione sostitutiva relativa al canone Rai. Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate di oggi, infatti, viene ufficialmente spostato al 16 maggio 2016 il termine entro cui comunicare al fisco che non si possiede una televisione. E ciò vale sia che si intenda farlo con la raccomandata a.r. che in via telematica. Lo ha reso noto, pochi minuti fa, la stessa Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa arrivato in redazione.

Mutuo: esproprio automatico della casa a chi non paga 18 rate

Fonte:   laleggepertutti.it


Chi non ce la fa a pagare la rata del mutuo potrà perdere la casa senza bisogno di un procedimento di espropriazione forzata, di un processo esecutivo, di un giudice e di un’asta pubblica: la banca prenderà la sua casa e la venderà; con il ricavato dalla vendita forzata, soddisferà il suo credito e il debitore sarà definitivamente libero, senza nulla più dovere all’istituto di credito. È quanto prevede il testo del decreto legislativo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri che recepisce la direttiva comunitaria sui mutui [1].

giovedì 21 aprile 2016

L’estratto conto di Equitalia:

Fonte:  laleggepertutti.it


In molti lo chiamano “estratto conto”, in realtà il nome corretto è “Estratto di ruolo”: si tratta di un tabulato stampato da Equitalia su richiesta del contribuente, contenente l’indicazione di tutti i debiti pendenti, ossia le cartelle di pagamento che non sono state saldate. Lo si può richiedere gratuitamente allo sportello di Equitalia oppure sul relativo sito istituzionale dell’Agente della riscossione.



 A che serve l’estratto conto?
Con l’estratto di ruolo il contribuente può verificare la propria posizione debitoria, sapere se ci sono cartelle da pagare e conoscere il dettaglio dei singoli tributi, degli interessi e delle altre spese.

mercoledì 20 aprile 2016

Cos’è la cartella di pagamento di Equitalia e come difendersi

Fonte: laleggepertutti.it



La cartella di pagamento (o meglio detta cartella esattoriale) è un atto notificato da Equitalia nei confronti dei contribuenti (siano essi persone fisiche o giuridiche, come società, associazioni, ecc.); con essa l’Agente della riscossione porta a conoscenza del destinatario una richiesta di pagamento corrispondente agli importi iscritti a ruolo da un altro ente (per esempio: l’Inps, l’Agenzia delle Entrate, il Comune, la Camera di Commercio, ecc.). In pratica, quando un soggetto è moroso nei confronti della pubblica amministrazione, quest’ultima, dopo aver iscritto le somme a ruolo, delega Equitalia alla riscossione delle stesse mediante pignoramenti. Dunque, la cartella di pagamento racchiude in sé la natura di titolo esecutivo e di precetto, due atti che, nel comune processo civile, giustificano e preannunciano un’esecuzione forzata. Questo significa che, dopo aver notificato correttamente la cartella di pagamento, Equitalia (o qualsiasi altro agente per la riscossione) può procedere ad aggredire i beni del debitore senza dover prima ricorrere al giudice.

Di norma, la “scaletta” degli atti che dovrà ricevere il contribuente prima di subire un pignoramento sono:

Pignoramento immobiliare: la trascrizione dura 20 anni come l’ipoteca

La trascrizione del pignoramento immobiliare dura vent’anni come l’ipoteca: il creditore ha quindi più tempo a disposizione per agire attraverso la procedura di pignoramento della casa o degli altri beni immobili del debitore. Lo ha chiarito il Tribunale di Cagliari con una recente sentenza [1].




La trascrizione del pignoramento immobiliare

Dopo aver notificato l’atto di pignoramento immobiliare al debitore, l’ufficiale giudiziario ne dà una copia autentica al competente ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio del Territorio. Quest’ultimo trascrive l’atto nei registri immobiliari dandogli una ricevuta (la cosiddetta nota di trascrizione o duplo) che sarà poi consegnata, insieme all’atto di pignoramento, al creditore procedente.

Nullità di un contratto di mutuo privo dell'I.S.C.




Con sentenza n.7779 del 25 maggio 2015, la sezione seconda del Tribunale di Napoli, specializzata in contratti bancari, ha statuito la nullità di un contratto di mutuo (chirografario) privo dell’indicatore sintetico di costo (I.S.C.), parametro mediante il quale la banca – a decorrere dall’ottobre 2003 – è obbligata a rendere nota al mutuatario la reale onerosità del finanziamento ricevuto.

martedì 19 aprile 2016

Recupero crediti: nuove regole sulla privacy dei debitori


Recupero crediti: arrivano le nuove regole da rispettare per garantire la privacy dei debitori. Anche chi non paga i propri impegni contrattuali ha diritto a veder garantita la propria riservatezza, specie quando il recupero del credito avviene con modalità massime come nel caso di società apposite che agiscono tramite call center e altri sistemi di contatto stragiudiziale (lettere di diffida, ecc.). Così il Garante della Privacy ha appena pubblicato il nuovo vademecum sui diritti del debitore: una guida sintetica che illustra a quali principi si devono ispirare coloro che svolgono attività di recupero del credito e le garanzie riconosciute al debitore.

Quali dati personali si possono trattare nell’ambito dell’attività di recupero crediti? Quali sono le prassi ritenute illecite? Come vanno conservati i dati? Esiste un diritto alla riservatezza del debitore? A queste e ad altre domande risponde il vademecum predisposto dal Garante per la protezione dei dati personali. Ma procediamo per singoli punti.


Precetto valido senza l’avviso sul sovraindebitamento



Il precetto è valido anche se non ricorda, al debitore, che può ricorrere alla procedura di sovraindebitamento per ottenere un “saldo e stralcio” sull’importo dovuto. È quanto chiarito dal tribunale di Milano con due diversi provvedimenti [1] che, in tal modo, segnano l’abbandono di una tesi di segno opposto precedentemente assunta in merito.


La composizione della crisi

lunedì 18 aprile 2016

Bando INAIL: finanziamento a fondo perduto fino a 130mila euro




Il bando ISI dell’INAIL finanzia progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
La sesta tranche dell’ammontare complessivo di oltre 1,2miliardi di euro messi a bando a partire dal 2010, corrisponde ad un importo di oltre 276milioni. Quest’anno è possibile finanziare anche progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.


Chi può partecipare?

Possono presentare domanda tutte le tipologie di impresa, anche individuali, purchè iscritte alla CCIAA.
Sono escluse le imprese che hanno già ricevuto un contributo negli anni dal 2012 al 2014 e quelle che hanno ottenuto già l’anticipazione o l’erogazione del contributo per il bando FIPIT 2014.
Le imprese che invece hanno ottenuto un provvedimento di ammissione a finanziamento per il bando FIPIT 2014 (ma non un’erogazione di fondi) possono partecipare al bando ISI previa rinuncia al FIPIT.

Latte, accordo Mipaf-Abi per una moratoria sui debiti




Sospesi per due anni e mezzo i rimborsi dei mutui sottoscritti dagli allevatori: si uniscono gli strumenti del Fondo Latte e dell'Accordo per il Credito 2015 proposto dalle banche

 Moratoria di 30 mesi dei debiti bancari degli allevatori italiani. E' stato sottoscritto oggi il protocollo d'intesa per il rilancio del settore lattiero caseario. Lo hanno annunciato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, e il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli. "Servono risposte nuove - ha dichiarato Martina - a una delle più forti crisi strutturali nel settore lattiero europeo. L'accordo per la moratoria per due anni e mezzo è un passo concreto".

mercoledì 13 aprile 2016

Società di recupero crediti: come difendersi

Fonte:   laleggepertutti.it


Impariamo a difenderci dalle società di recupero crediti: è vero che i debiti vanno pagati, ma è anche vero che il creditore non può ricorrere a mezzi scorretti, ossessivi e con bugie di ogni tipo pur di riscuotere quanto a lui dovuto. I call center, peraltro, sono caratterizzati anche da una forte aggressività, dovuta al fatto che tanto il dipendente al telefono, quanto la società da cui questi dipende guadagnano solo se e in percentuale a quanto riscosso. Il che evidenzia come la lotta sia impari. Da un lato, infatti, c’è il solo debitore, spesso ignorante dei propri diritti e delle facoltà che spettano alla controparte; dall’altro ce ne sono ben tre: il creditore, la società di recupero crediti e il suo dipendente, tutti interessati – in quota parte – a ottenere il pagamento.

I diritti del debitore

Fonte:   laleggepertutti.it




Non esiste, nel nostro Paese, una carta o un codice con i diritti del debitore ma numerose sono le norme che stabiliscono alcune garanzie inderogabili in favore di chi è moroso e non ha adempiuto alle proprie obbligazioni.

Si sente spesso dire che l’Italia tutela più i debitori che i creditori, così come, dall’altra campana, spesso ci si lamenta che il popolo dei contribuenti e dei consumatori è vessato da fisco, lobby e amministrazioni. «E io pago…» diceva un noto comico, ma se non paghi che succede? Quali sono i tuoi diritti e su quali norme puoi fare leva per ottenere il rispetto della tua persona anche nell’ambito di un pignoramento? Cerchiamo di stabilirlo in questa breve scheda. Per tutto ciò che non troverete in questo articolo rinviamo alla nostra guida sul “Recupero crediti” e su “Società di recupero crediti: come difendersi”.

Crif: come cancellarsi dalla banca dati

Fonte:   laleggepertutti.it




La Crif, al pari di Experian Cerved e Ctc, sono Sic, ossia Sistemi di informazione creditizia: si tratta di banche dati detenute da soggetti privati (che nulla, quindi, hanno a che fare con lo Stato) in cui confluiscono i dati relativi a esposizioni debitorie nei confronti delle banche o qualsiasi altro intermediario di credito: si pensi alle richieste di mutui, prestiti, fidi, carte di credito, ecc. Non si tratta, quindi, di una banca dati pubblica come è, invece, la Centrale rischi tenuta dalla Banca d’Italia. Nella centrale rischi di Banca d’Italia sono censiti tutti i crediti concessi sopra i 30mila euro (se in sofferenza anche i crediti inferiori a 30mila euro). Nelle Sic, invece, gli istituti finanziari possono segnalare volontariamente tutti i dati relativi ai prestiti concessi.

Se Equitalia ti invia la cartella di pagamento e non vuoi saldare

Fonte:   laleggepertutti.it




«Ti piace vincere facile?» recitava uno spot televisivo di non molto tempo fa; mutuando la provocazione anche al diritto tributario, si potrebbe dire la stessa cosa per chi intende contestare una cartella di pagamento di Equitalia e, tuttavia, non è riuscito a trovare valide ragioni per impugnarla. Già, perché, a quanto sembra dalle sentenze emesse contro l’Agente della riscossione, l’errore più ricorrente in cui cade Equitalia è quello della mancata prova della notifica della cartella di pagamento. Prova che può essere data esclusivamente con:
la relazione di notifica (nel caso di consegna a mano della cartella) redatta dall’ufficiale giudiziario o dal messo comunale;
l’originale dell’avviso di ricevimento della raccomandata, anche chiamata “ricevuta di ritorno” (nel caso di consegna da parte del postino).

Cartella di pagamento nulla se consegnata con posta privata

Fonte:   laleggepertutti.it




Confermato l’indirizzo maggioritario: Equitalia non può notificare cartelle di pagamento con i servizi di poste private o con i corrieri. È quanto chiarito dalla Cassazione con una ordinanza di questa mattina [1].   È vero: c’è stata ormai la liberalizzazione dei servizi postali avvenuta in attuazione della direttiva comunitaria. Ma Poste Italiane continua a mantenere l’esclusiva – come fornitore del cosiddetto “servizio universale” – per le raccomandate che riguardano atti giudiziari e procedure amministrative. Quindi la cartella di pagamento consegnata da un servizio di posta privata è nulla (o meglio, è nulla solo la notifica; sicché ben potrebbe avvenire, almeno in teoria, una seconda consegna effettuata questa volta correttamente, purché entro i termini).

martedì 12 aprile 2016

Giovani 2G, contributi a fondo perduto per nuove attività



Il Ministero del Lavoro ha appena prorogato al 31 maggio la scadenza del bando Giovani 2G: si tratta di un bando pubblico che riconosce contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività in proprio da parte di cittadini italiani originari di Paesi extraeuropei o di cittadini stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno. L’avviso pubblico è sostenuto anche da Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e fa parte del progetto “Programmazione e gestione delle politiche migratorie”.

lunedì 11 aprile 2016

Anatocismo: il nuovo calcolo degli interessi passivi sul conto

Fonte:  laleggepertutti.it


Cos’è l’anatocismo bancario, come funziona il calcolo degli interessi sul conto corrente, ma soprattutto è lecito o no? La materia è stata appena riformata dal decreto legge “Salva Banche” di aprile 2016, che ha riscritto tutte le regole, anche quelle entrate in vigore con la famosa legge di Stabilità del 2014 [2], legge che aveva dichiarato genericamente illegittimo l’anatocismo. Vediamo dunque qual è l’attuale stato della normativa italiana.


Cos’è l’anatocismo bancario?

venerdì 8 aprile 2016

Quando si diventa cattivi pagatori e come ci si cancella?

fonte:  laleggepertutti.it


Che il pagamento che abbiamo saltato sia determinato da ragioni pratiche e contingenti o da problemi derivanti dalla perdita del lavoro o semplicemente da un errore per un bollettino andato perduto, il problema è sempre quello: essere segnalato come cattivo pagatore presso le centrali rischi. Un incubo che chiunque ha quando apre un prestito o un piano di finanziamento a rate.

Vediamo in breve come funziona il sistema, partendo come sempre da una definizione.


Cos’è la centrale rischi

Anatocismo: ripristinati dal dl banca gli interessi su interessi

fonte:  laleggepertutti.it


Ritorna dalla finestra l’anatocismo che era stato abrogato dalla legge di Stabilità del 2014, ma con alcune limitazioni: a prevederlo è il decreto legge “Salva Banche” approvato ieri in via definitiva dal Senato [1], il cosiddetto Gacs che contiene la riforma del credito cooperativo e la garanzia statale sui crediti in sofferenza.   L’anatocismo, ossia la contabilizzazione degli interessi sugli interessi, rimane in piedi per gli interessi di mora su conti correnti, carte revolving, aperture di credito e sconfinamenti sul conto in rosso; inoltre potrà essere calcolato solo una volta all’anno e non trimestralmente come attualmente molte banche fanno.  

Donare o vendere un bene al coniuge fa sospettare una simulazione

fonte:  laleggepertutti.it


È più facile smontare la donazione o la vendita di un immobile fatta al proprio coniuge o a un altro parente molto stretto: tutti i rapporti tra marito e moglie, specie se a titolo gratuito (come appunto la donazione) generano più sospetto di un atto nei confronti di un qualsiasi altro estraneo. Essi sono quindi più facilmente revocabili. E questo perché dietro il passaggio di proprietà del bene si potrebbe nascondere solo l’intento di una intestazione fittizia per evitare i creditori o un sequestro penale. Lo ha chiarito la Cassazione con una sentenza pubblicata ieri [1].

Salva banche: case pignorate in svendita

fonte:  laleggepertutti.it



Con l’approvazione definitiva del decreto legge “Salva Banche” avvenuta ieri sera con il sì del Senato [1], il Governo ha fatto un regalo di circa 220 milioni di euro alle banche, consentendo loro di vendere, in tempi rapidi e con estrema facilità, le case di quanti non hanno pagato il mutuo: si tratta, cioè, dei numerosi immobili ipotecati e pignorati. Chi, quindi, ha un’esecuzione forzata in corso ha poco di ché stare tranquillo. Vediamo perché.

Bonus mobili under 35, chi e come può richiedere la detrazione di 8mila euro



Letti, armadi, librerie e scrivanie, ma non elettrodomestici, pavimenti o porte. L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n.7/E, ha chiarito chi e come può accedere al bonus mobili, un’agevolazione prevista nell’ultima legge di Stabilità e destinata alle giovani coppie coniugate o conviventi da almeno tre anni che intendono rinnovare l’arredamento della casa acquistata nel 2015 o nel 2016 da destinare ad abitazione principale.

L’accesso all’agevolazione, che punta ad aiutare gli under 35, è condizionato però al rispetto di alcuni requisiti che limitano non poco la platea dei beneficiari. Anche se per la prima volta non sono state fatte discriminazioni tra le coppie sposate e quelle che convivono. Attenzione, poi, a non confondere questo bonus con quello previsto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ destinato, invece, a tutti i contribuenti che ristrutturano casa (si tratta del 50% su un limite di spesa di 10mila euro da ripartire in 10 anni). Inoltre, è bene chiarire che se entro la fine del 2016 le giovani coppie fanno ristrutturazioni edilizie o interventi antisismici sui quali richiedono i bonus del 36 o 50%, poi non potranno usufruire anche di questa detrazione ad hoc: non sono cumulabili.

giovedì 7 aprile 2016

USURA LEASING: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE


Il leasing è il contratto con il quale un soggetto (utilizzatore o conduttore) acquista da un altro soggetto (locatore o concedente) il godimento di un bene (mobile o immobile) fatto acquistare o costruire su sua indicazione da un terzo (fornitore), con facoltà, al termine della locazione, di diventare proprietario dietro versamento di un prezzo (opzione di riscatto o di acquisto)

Ai fini del rilevamento della pattuizione di interessi usurari, bisogna confrontare il Teg (tasso effettivo globale) del leasing con il tasso soglia di quel trimestre.

VARIE TIPOLOGIE DI LEASING SOTTOPOSTE AI LIMITI DEL TASSO SOGLIA DI USURA

Ipoteca illegittima se superiore a un terzo del valore dell’immobile

Fonte:  laleggepertutti.it


È abuso del diritto iscrivere l’ipoteca sui beni del debitore per un valore che supera di un terzo il credito. Lo ha detto ieri la Cassazione [1], cambiando così parere rispetto al passato.

In particolare, la sentenza stabilisce un principio del tutto nuovo per il nostro processo esecutivo: nel caso in cui il creditore iscriva un’ipoteca su un immobile del debitore e, successivamente, il credito alla base di tale iscrizione venga annullato dal giudice (perché illegittimo), il proprietario del bene ha diritto a un risarcimento del danno tutte le volte in cui l’ipoteca supera di un terzo il valore dell’immobile stesso. In tal caso, infatti, il comportamento del creditore è sanzionabile per “abuso del diritto” [1] non avendo questi utilizzato la normale prudenza nell’aggressione del bene del debitore.

Pignoramento stipendio: il quinto vale sempre?

Fonte:  laleggepertutti.it




Il pignoramento dello stipendio avviene sempre entro massimo un quinto, che si calcola sull’intera retribuzione, al netto delle ritenute fiscali.
Se per le pensioni il pignoramento del quinto avviene dopo aver sottratto il cosiddetto “minimo vitale” – una somma cioè intangibile per garantire un sostentamento dignitoso anche al debitore – questo non vale, invece, per i lavoratori dipendenti. È quanto chiarito dalla Corte Costituzionale questa mattina [1].

Recupero crediti per creditore e debitore

Fonte;   laleggepertutti.it


La parola recupero crediti evoca scenari spesso desolanti sia per i creditori che per i debitori: i primi afflitti dall’inefficienza dei sistemi giudiziali, dai costi elevati e dall’incertezza delle procedure esecutive; i secondi, invece, dal timore di doversi difendere dall’intervento dell’ufficiale giudiziario o da un pignoramento, eventualmente ricorrendo alla consulenza di un avvocato quando spesso non si hanno neanche i soldi per pagare il proprio debito.
Si sente spesso dire che l’ordinamento tutela più i debitori che i creditori: è vera questa affermazione? Esistono strumenti di tutela contro i nullatenenti? È davvero così facile spogliarsi dei proprio beni? Che valore hanno gli assegni e le cambiali? Quanto tempo ci vuole per un recupero crediti? Che differenza c’è tra un recupero giudiziale e uno stragiudiziale? A questa e a tante altre domande cercheremo di dare risposta in questa breve guida, iniziando proprio da quest’ultimo quesito.

venerdì 1 aprile 2016

Pignoramento dell’immobile in comunione tra i coniugi

Fonte:  laleggepertutti.it


 Anche la casa in comunione legale dei beni tra i coniugi può essere espropriata dai creditori: l’immobile è suscettibile di pignoramento anche se uno dei due titolari non ha alcuna morosità in atto. Dunque, ben è possibile tanto l’iscrizione dell’ipoteca, quanto la procedura esecutiva immobiliare della casa il cui 50% della proprietà spetta al marito e l’altro 50% alla moglie, ma ad una sola condizione: la metà del ricavato dalla vendita all’asta andrà restituita al coniuge non debitore. È quanto ricorda la Cassazione con una recente sentenza [1].

Il caso è abbastanza ricorrente: come si procede in caso di pignoramento immobiliare che ha ad oggetto un bene in comunione legale tra i coniugi se debitore è solo uno dei due? Il comproprietario può bloccare la vendita forzata anche se è esente da qualsiasi debito? La risposta, evidentemente, è no: il coniuge virtuoso nei pagamenti soccombe ai debiti contratti dall’altro. I creditori non trovano infatti alcun ostacolo dall’esistenza della comunione.
Non può il coniuge non debitore pretendere che venga esecutata solamente la quota di metà del bene comune né pretendere che ne venga venduta forzatamente solo una porzione materiale corrispondente, per valore, alla metà del valore del bene oggetto di esecuzione.

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