Nell’ambito del progetto “1000 cantieri per lo sport”, nato dalla
collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ICS, parte
l’iniziativa “500 impianti sportivi di base”, condivisa dalle Regioni e Province
Autonome, grazie alla quale associazioni e società sportive
dilettantistiche, parrocchie ed enti religiosi, onlus, federazioni sportive,
discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, Comuni e Province, possono
ottenere mutui a TASSO ZERO per la ristrutturazione o la realizzazione di impianti sportivi di
base.
Sono stati previsti almeno 500 interventi, equamente distribuiti a livello
territoriale, per i quali i beneficiari potranno ottenere mutui a tasso zero
fino a 150.000,00 euro per una durata di 15 anni (enti Locali) o di 10 anni (altri
beneficiari).
Tra gli interventi ammissibili, per progetti fino ad 1 milione di euro,
sono individuate delle priorità costituite da interventi su impianti
esistenti, totalmente o prevalentemente relativi a lavori di efficientamento
energetico, abbattimento barriere architettoniche, adeguamento e messa a norma
e bonifica dell’amianto o altre priorità individuate su base regionale.
Sono inoltre ammissibili interventi per ristrutturare, ammodernare,
ampliare, completare, attrezzare, riconvertire, manutenere o mettere a norma e
in sicurezza, compresi gli interventi di bonifica dell’amianto, gli impianti
sportivi di base esistenti o per realizzarne di nuovi.
Le domande si potranno presentare a partire dalle ore 10:00 dell’11 maggio
2015 e fino alle ore 17 del 15 luglio 2015.
Successivamente sarà resa disponibile la documentazione necessaria per
completare la richiesta di mutuo per coloro che saranno ammessi alla seconda
fase.
Per finanziare
la parte di progetto eccedente la quota di 150.000,00 euro coperta dal
mutuo a tasso zero si potrà ottenere un mutuo con un contributo negli
interessi dell'1,20% per gli Enti Locali e dell’1,50% per gli altri soggetti
beneficiari.
L’Istituto per il Credito Sportivo è la banca, ente di
diritto pubblico, preposta al
finanziamento dell’impiantistica sportiva per favorire lo
sviluppo della pratica
sportiva e quindi il miglioramento delle condizioni
psico-fisiche e della salute dei
cittadini ed i processi di socializzazione ed integrazione.
Tra gli obiettivi primari dell’Istituto c’è lo sviluppo, su
tutto il territorio nazionale,
dell’impiantistica sportiva di base per favorire la pratica
sportiva a tutte le età e
nelle diverse condizioni di abilità fisica e sensoriale, in
condizioni di sicurezza, in
strutture idonee, confortevoli e rispettose dell’ambiente,
come fondamentale diritto
di cittadinanza e strumento di diffusione di valori
educativi.
L’implementazione delle strutture sportive di base, il loro
ammodernamento e
messa a norma ed in sicurezza, come prerequisito per
l’incremento della pratica
sportiva e la diffusione di valori di coesione, solidarietà
e integrazione sociale, sono
obiettivi condivisi dal Governo e parte integrante delle
politiche pubbliche nel
settore della promozione della pratica sportiva a livello
nazionale.
L’ICS intende promuovere tali obiettivi relativi all’impiantistica
sportiva di base
attraverso:
• la riqualificazione, la messa a norma ed in sicurezza
degli impianti esistenti
• la realizzazione di nuovi impianti.
A tal fine l’Istituto con la Presidenza del Consiglio dei
Ministri ritengono necessario,
nell’attuale congiuntura economica negativa, stanziare
risorse agevolative che
favoriscano la capacità d’intervento degli enti locali e dei
soggetti privati (ASD,
SSD, Parrocchie ed Enti religiosi, ONLUS, Federazioni
sportive, Discipline sportive
associate, Enti di promozione sportiva) proprietari o
gestori degli impianti sportivi di
base. A tal fine la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha
destinato 16.350.000,00
euro derivanti dal “Fondo per lo sviluppo e la capillare
diffusione della pratica
sportiva” e presenti tra le disponibilità del cap. 984 –
politiche per lo sport - del
bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio per
l’anno 2014, al “Fondo
speciale per la concessione di contributi in conto interessi
sull’impiantistica
sportiva”. Le predette risorse, unitamente a 4.000.000,00 di
euro, già disponibili nel
citato Fondo speciale, saranno destinate all’agevolazione
dei mutui destinati
all’impiantistica sportiva di base.
Tale iniziativa costituisce il secondo macrointervento
nell’ambito del progetto
“1.000 cantieri per lo sport”, condiviso con la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, ed
inserito nel Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività
Sportiva 2014-2015.
Con le risorse stanziate per i contributi destinati a tale
iniziativa l’Istituto si prefigge di
realizzare un minimo di 500 (cinquecento) interventi su
impianti sportivi di base su
tutto il territorio nazionale. A tal fine è stato
identificato un numero minimo di
interventi ed un relativo plafond di mutui, pari a €
75.000.000,00 ripartito per il 50%
equamente su base regionale e delle Province Autonome di
Trento e Bolzano e per
il restante 50% in base alla popolazione residente (all. 1)
(il numero minimo di
interventi è stato determinato ipotizzando che tutti i
beneficiari stipulino mutui per il
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massimo importo ammissibile, in caso diverso potrebbero
esserci variazioni in
aumento degli interventi finanziati).
Per il raggiungimento dell’obiettivo sopra specificato
l’Istituto per il Credito Sportivo
concede contributi in conto interessi attraverso il “Fondo
speciale per la
concessione di contributi in conto interessi sui
finanziamenti all’impiantistica
sportiva”, di titolarità statale, da esso gestito e
amministrato.
I soggetti beneficiari del contributo dovranno realizzare le
opere sportive di base
attraverso un finanziamento del progetto o del lotto
funzionale, parziale o totale, a
cura dell’Istituto per il Credito Sportivo: gli interessi da
pagare sulle rate di mutuo da
restituire saranno abbattuti totalmente dal contributo di
cui sopra.
2. CHI PUO’ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Possono richiedere il contributo di cui alla presente
iniziativa gli enti locali (Comuni
e Province) e le loro forme associative, ed i soggetti
privati (ASD, SSD, Parrocchie ed
Enti religiosi, ONLUS, Federazioni sportive, Discipline
sportive associate, Enti di
promozione sportiva) che abbiano la proprietà degli impianti
o delle aree su cui
devono sorgere gli impianti o ne abbiano la disponibilità
per un periodo almeno
pari alla durata dell’ammortamento del mutuo sul quale
usufruiranno delle
agevolazioni richieste. Potranno anche essere accettate
domande che dimostrino
la disponibilità del proprietario dell’impianto sportivo (o
da destinare a tale attività)
o dell’area su cui realizzarlo ad avviare le trattative per
l’acquisto o a prolungare la
durata della concessione o dell’attuale titolo di
disponibilità dell’impianto nei
confronti del richiedente il contributo.
3. CARATTERISTICHE DELL’INIZIATIVA E MISURA DEL CONTRIBUTO
La presente iniziativa è “a sportello”, ossia le domande di
contributo vengono prese
in considerazione rispettando l’ordine di ricezione della
domanda di contributo
effettuata mediante invio di Posta Elettronica Certificata
all’indirizzo
impiantisportividibase@legalmail.it .
Le domande di contributo presentate successivamente a quelle
per le quali si è in
attesa che le integrazioni siano prodotte dal soggetto
richiedente, possono essere
esaminate ed ammesse a contributo prima di queste ultime.
In caso di esito positivo dell’istruttoria della domanda, ai
soggetti che hanno
presentato progetti in linea con i criteri della presente
iniziativa viene assegnato un
contributo per l’abbattimento totale degli interessi su un
mutuo a tasso fisso
dell’importo massimo di € 150.000,00 da contrarre con
l’Istituto per il Credito
Sportivo e di durata di 15 anni per gli enti locali e di
massimo 10 anni per i soggetti
privati, fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Il
progetto o il lotto funzionale sul
quale viene richiesto il contributo in conto interessi non
deve avere un importo
complessivo superiore a 1.000.000,00 di euro e l’impianto
sportivo oggetto
d’intervento, per essere considerato “di base”, non deve
essere omologato o
omologabile per un numero di posti pari o superiore a 500 al
coperto o a 2.000 allo
scoperto, né essere adibito ad attività sportive
professionistiche.
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L’Istituto per il Credito Sportivo nell’ambito della
presente iniziativa concede mutui
a enti locali e soggetti privati per la costruzione,
miglioramento, ristrutturazione,
ampliamento, attrezzatura, completamento, acquisto, messa a
norma ed in
sicurezza ed efficientamento energetico di impianti sportivi
di base, secondo le
proprie norme regolamentari.
Per gli enti locali richiedenti operano dei limiti di
concedibilità di contributi sui
progetti presentati in funzione del numero di abitanti
secondo la tabella allegata
(all. 2). Per ciascuna Provincia in qualità di richiedente
operano i limiti previsti per i
comuni (in base all’ubicazione dell’impianto finanziato)
(all.2) oltre a quelli generali
relativi al plafond su base regionale o delle province
autonome di Trento e Bolzano
(all.1).
Ad es. se viene ammesso a contributo un intervento richiesto
dalla Provincia, su un
impianto sito in un comune che può ottenere contributi al
massimo per un
intervento, il Comune non potrà essere ammesso a contributo
su un impianto
comunale e viceversa.
Ciascuna ASD, SSD, Parrocchia, Ente religioso, ONLUS può
beneficiare del
contributo al massimo su un intervento.
Ciascuna Federazione sportiva, Disciplina sportiva associata
ed Ente di Promozione
Sportiva, in qualità di richiedente il contributo e
mutuatario, può ottenere contributi
su mutui per un massimo di 4 impianti sportivi purché
ubicati in regioni diverse.
Ciascun impianto sportivo può essere ammesso a contributo
per un solo progetto
ad esso relativo.
Nessun territorio comunale, per gli impianti sportivi su di
esso ubicati ed ammessi a
contributo, può usufruire di più del 20% del rispettivo
plafond regionale o delle
province autonome (all.1) a meno che le domande ammissibili
provenienti dagli
altri territori comunali della regione o provincia autonoma
siano insufficienti a
coprire la quota di plafond residua.
L’importo del progetto o del lotto funzionale sul quale
viene richiesto il contributo è
da intendersi quale costo complessivo del quadro economico
di spesa.
Progetti o lotti funzionali di costo complessivo fino ad €
150.000,00 sono finanziabili
fino al 100% della spesa con mutuo agevolato dal contributo
destinato
all’abbattimento totale della quota interessi delle rate.
In caso si richieda un mutuo eccedente l’importo di €
150.000,00 la quota superiore
a tale limite godrà di contribuzione in conto interessi
maggiorata dello 0,50%
rispetto ai piani operativi per attività convenzionata tempo
per tempo vigenti
presso l’ICS.
Le domande di contributo devono inoltre essere relative ad
interventi i cui lavori di
realizzazione non siano ancora iniziati al momento di
presentazione della domanda
e che non abbiano già ottenuto contributi pubblici in conto
capitale (ad esclusione
di quelli per calamità naturali) o interessi, ad esclusione,
per i soggetti privati
concessionari di impianti pubblici, di contributi annuali in
conto gestione o relativi
alla migliore sostenibilità economica dell’investimento per
l’intervento oggetto
della richiesta di contributo.
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I progetti ammessi a contributo nell’ambito della presente
iniziativa potranno,
successivamente a tale ammissione, essere beneficiari di
contributi delle Regioni o
Province Autonome in conto capitale o interessi sulla quota
eccedente l’importo di
mutuo a tasso zero.
3.1 QUALI SONO GLI INTERVENTI AMMESSI AL CONTRIBUTO IN CONTO
INTERESSI,
CRITERI DI PRIORITA’ E REDISTRIBUZIONE DEI PLAFOND
Gli interventi che possono beneficiare del contributo in
conto interessi ai sensi
della presente iniziativa sono i seguenti:
• interventi relativi ad impianti sportivi di base
esistenti: ristrutturazione,
ammodernamento, ampliamento, completamento, riconversione,
adeguamento tecnologico, manutenzione straordinaria,
interventi di
bonifica dell’amianto, adeguamento alle normative sulla
sicurezza e
sull’abbattimento delle barriere architettoniche,
efficientamento
energetico, attrezzatura;
• interventi di acquisto o realizzazione di nuovi impianti
sportivi di base;
a) Le domande di contributo per interventi su impianti
esistenti, totalmente o
prevalentemente relativi a lavori di efficientamento
energetico, abbattimento
barriere architettoniche, adeguamento e messa a norma e
bonifica
dell’amianto, che perverranno mediante PEC nel corso della
durata
dell’iniziativa (vedi punto 4.2), saranno istruite e quindi,
se aventi diritto,
ammesse a contributo, con precedenza rispetto alle domande
di contributo
con caratteristiche diverse da quelle sopra indicate. Tale
procedura avverrà
comunque in base all’ordine di arrivo e nei limiti del
plafond assegnato su base
regionale o delle Province Autonome (all.1).
b) Per la Regione Lombardia il criterio di precedenza per
l’ammissione a
contributo, in luogo di quelli indicati sopra, è costituito
da: interventi su impianti
sportivi con più aree sportive sulle cui superfici si
possono svolgere almeno
cinque discipline.
Per la Regione Friuli Venezia Giulia il criterio di
precedenza per l’ammissione a
contributo, in luogo di quelli indicati sopra, è costituito
da: interventi di
manutenzione straordinaria degli impianti sportivi.
Per la Regione Umbria il criterio di precedenza per
l’ammissione a contributo,
in luogo di quelli indicati sopra, è costituito da:
interventi di manutenzione
straordinaria e messa a norma degli impianti sportivi, con
prevalenza di quelli
che sono centro tecnico federale e nei quali si svolge anche
attività sportiva di
base.
Per la Provincia Autonoma di Trento il criterio di
precedenza per l’ammissione a
contributo, prevalente tra quelli indicati sopra, è
costituito da: interventi
interamente destinati all’adeguamento e alla messa a norma
degli impianti
sportivi.
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c) Il criterio di prevalenza dei lavori di cui al punto 3.1
a) è soddisfatto quando nel
quadro economico del progetto ammesso la quota di costo, al
netto dell’IVA,
relativa ai lavori, attrezzature ed impianti destinati ai
criteri di precedenza è
superiore al 50% del costo del quadro economico complessivo,
al netto
dell’IVA.
d) Per efficientamento energetico si intendono interventi
finalizzati alla riduzione di
consumi energetici o all’utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili mediante la
realizzazione di impianti per la produzione di energia quali
ad es. impianti
fotovoltaici, mini eolici, collettori solari termici,
impianti di cogenerazione e
trigenerazione, caldaie a maggiore efficienza, caldaie a
condensazione,
impianti radianti a bassa temperatura, pompe di calore ecc.
compresi
interventi di coibentazione ed isolamento termico, di
sostituzione di serramenti
e infissi, di riduzione delle dispersioni termiche o di
realizzazione di impianti
d’illuminazione a LED.
e) Per adeguamento e messa a norma si intende la
realizzazione di lavori e/o
l’acquisto di attrezzature per l’adeguamento alle normative
o regolamenti
statali, della P.A., del C.O.N.I., di Federazioni Sportive o
Discipline sportive
associate o per la sicurezza della pratica sportiva o degli
incontri agonistici,
l’adeguamento per la fruibilità e la funzionalità delle vie
di esodo, interventi
per la stabilità di strutture fisse o mobili della zona di
attività sportiva e degli
spettatori, la manutenzione straordinaria, il rifacimento e
l’efficientamento
degli impianti luce, termoidraulici ed elettrici,
l’installazione di segnaletica,
dispositivi d’arresto (gas, elettricità, sistema di
ventilazione), del quadro
generale e del sistema d’allarme, la realizzazione di spazi
calmi, di uscite di
sicurezza, la dotazione di dispositivi, mezzi ed impianti
antincendio (estintori,
idranti, naspi, idranti a colonna, estintori a polvere e a
CO2), ecc.
Al termine dell’iniziativa le somme non impegnate dei
plafond, su base
regionale o delle province autonome, andranno ad
incrementare quelli per i
quali si sono ricevute domande superiori agli originari
stanziamenti,
proporzionalmente agli importi aventi diritto al “tasso
zero” richiesti in eccesso.
3.2 QUALI SONO LE SPESE AMMESSE AL CONTRIBUTO.
• spese tecniche per la realizzazione dell’intervento (spese
di
progettazione, direzione lavori, ecc.);
• spese dovute ai lavori veri e propri per la realizzazione
del progetto
(materiali e relativa mano d’opera, ivi compresi i
componenti e le
strutture già realizzate in fabbrica, impianti tecnologici);
• spese per l’acquisto di attrezzature sportive, purché di
stretta pertinenza
dell’impianto sportivo (ad esempio le porte dei campi di
calcio/calcetto, le reti dei campi da tennis/pallavolo, i
canestri dei
campi di basket, ecc.);
• l’I.V.A. è finanziabile agli enti locali ed ai soggetti
privati per i quali
costituisce un costo (es. ASD).