venerdì 26 giugno 2015

Parte l’iniziativa “500 impianti sportivi di base”

Nell’ambito del progetto “1000 cantieri per lo sport”, nato dalla collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ICS, parte l’iniziativa “500 impianti sportivi di base”, condivisa dalle Regioni e Province Autonome, grazie alla quale associazioni e società sportive dilettantistiche, parrocchie ed enti religiosi, onlus, federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, Comuni e Province, possono ottenere mutui a TASSO ZERO per la ristrutturazione o la realizzazione di impianti sportivi di base.
Sono stati previsti almeno 500 interventi, equamente distribuiti a livello territoriale, per i quali i beneficiari potranno ottenere mutui a tasso zero fino a 150.000,00 euro per una durata di 15 anni (enti Locali) o di 10 anni (altri beneficiari).
Tra gli interventi ammissibili, per progetti fino ad 1 milione di euro, sono individuate delle priorità costituite da interventi su impianti esistenti, totalmente o prevalentemente relativi a lavori di efficientamento energetico, abbattimento barriere architettoniche, adeguamento e messa a norma e bonifica dell’amianto o altre priorità individuate su base regionale.
Sono inoltre ammissibili interventi per ristrutturare, ammodernare, ampliare, completare, attrezzare, riconvertire, manutenere o mettere a norma e in sicurezza, compresi gli interventi di bonifica dell’amianto, gli impianti sportivi di base esistenti o per realizzarne di nuovi.
Le domande si potranno presentare a partire dalle ore 10:00 dell’11 maggio 2015 e fino alle ore 17 del 15 luglio 2015.
Successivamente sarà resa disponibile la documentazione necessaria per completare la richiesta di mutuo per coloro che saranno ammessi alla seconda fase.
Per finanziare la parte di progetto eccedente la quota di 150.000,00 euro coperta dal mutuo a tasso zero si potrà ottenere un mutuo con un contributo negli interessi dell'1,20% per gli Enti Locali e dell’1,50% per gli altri soggetti beneficiari.


L’Istituto per il Credito Sportivo è la banca, ente di diritto pubblico, preposta al
finanziamento dell’impiantistica sportiva per favorire lo sviluppo della pratica
sportiva e quindi il miglioramento delle condizioni psico-fisiche e della salute dei
cittadini ed i processi di socializzazione ed integrazione.
Tra gli obiettivi primari dell’Istituto c’è lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale,
dell’impiantistica sportiva di base per favorire la pratica sportiva a tutte le età e
nelle diverse condizioni di abilità fisica e sensoriale, in condizioni di sicurezza, in
strutture idonee, confortevoli e rispettose dell’ambiente, come fondamentale diritto
di cittadinanza e strumento di diffusione di valori educativi.
L’implementazione delle strutture sportive di base, il loro ammodernamento e
messa a norma ed in sicurezza, come prerequisito per l’incremento della pratica
sportiva e la diffusione di valori di coesione, solidarietà e integrazione sociale, sono
obiettivi condivisi dal Governo e parte integrante delle politiche pubbliche nel
settore della promozione della pratica sportiva a livello nazionale.
L’ICS intende promuovere tali obiettivi relativi all’impiantistica sportiva di base
attraverso:
• la riqualificazione, la messa a norma ed in sicurezza degli impianti esistenti
• la realizzazione di nuovi impianti.
A tal fine l’Istituto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ritengono necessario,
nell’attuale congiuntura economica negativa, stanziare risorse agevolative che
favoriscano la capacità d’intervento degli enti locali e dei soggetti privati (ASD,
SSD, Parrocchie ed Enti religiosi, ONLUS, Federazioni sportive, Discipline sportive
associate, Enti di promozione sportiva) proprietari o gestori degli impianti sportivi di
base. A tal fine la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha destinato 16.350.000,00
euro derivanti dal “Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica
sportiva” e presenti tra le disponibilità del cap. 984 – politiche per lo sport - del
bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio per l’anno 2014, al “Fondo
speciale per la concessione di contributi in conto interessi sull’impiantistica
sportiva”. Le predette risorse, unitamente a 4.000.000,00 di euro, già disponibili nel
citato Fondo speciale, saranno destinate all’agevolazione dei mutui destinati
all’impiantistica sportiva di base.
Tale iniziativa costituisce il secondo macrointervento nell’ambito del progetto
“1.000 cantieri per lo sport”, condiviso con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed
inserito nel Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività Sportiva 2014-2015.
Con le risorse stanziate per i contributi destinati a tale iniziativa l’Istituto si prefigge di
realizzare un minimo di 500 (cinquecento) interventi su impianti sportivi di base su
tutto il territorio nazionale. A tal fine è stato identificato un numero minimo di
interventi ed un relativo plafond di mutui, pari a € 75.000.000,00 ripartito per il 50%
equamente su base regionale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano e per
il restante 50% in base alla popolazione residente (all. 1) (il numero minimo di
interventi è stato determinato ipotizzando che tutti i beneficiari stipulino mutui per il
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massimo importo ammissibile, in caso diverso potrebbero esserci variazioni in
aumento degli interventi finanziati).
Per il raggiungimento dell’obiettivo sopra specificato l’Istituto per il Credito Sportivo
concede contributi in conto interessi attraverso il “Fondo speciale per la
concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica
sportiva”, di titolarità statale, da esso gestito e amministrato.
I soggetti beneficiari del contributo dovranno realizzare le opere sportive di base
attraverso un finanziamento del progetto o del lotto funzionale, parziale o totale, a
cura dell’Istituto per il Credito Sportivo: gli interessi da pagare sulle rate di mutuo da
restituire saranno abbattuti totalmente dal contributo di cui sopra.
2. CHI PUO’ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Possono richiedere il contributo di cui alla presente iniziativa gli enti locali (Comuni
e Province) e le loro forme associative, ed i soggetti privati (ASD, SSD, Parrocchie ed
Enti religiosi, ONLUS, Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di
promozione sportiva) che abbiano la proprietà degli impianti o delle aree su cui
devono sorgere gli impianti o ne abbiano la disponibilità per un periodo almeno
pari alla durata dell’ammortamento del mutuo sul quale usufruiranno delle
agevolazioni richieste. Potranno anche essere accettate domande che dimostrino
la disponibilità del proprietario dell’impianto sportivo (o da destinare a tale attività)
o dell’area su cui realizzarlo ad avviare le trattative per l’acquisto o a prolungare la
durata della concessione o dell’attuale titolo di disponibilità dell’impianto nei
confronti del richiedente il contributo.
3. CARATTERISTICHE DELL’INIZIATIVA E MISURA DEL CONTRIBUTO
La presente iniziativa è “a sportello”, ossia le domande di contributo vengono prese
in considerazione rispettando l’ordine di ricezione della domanda di contributo
effettuata mediante invio di Posta Elettronica Certificata all’indirizzo
impiantisportividibase@legalmail.it .
Le domande di contributo presentate successivamente a quelle per le quali si è in
attesa che le integrazioni siano prodotte dal soggetto richiedente, possono essere
esaminate ed ammesse a contributo prima di queste ultime.
In caso di esito positivo dell’istruttoria della domanda, ai soggetti che hanno
presentato progetti in linea con i criteri della presente iniziativa viene assegnato un
contributo per l’abbattimento totale degli interessi su un mutuo a tasso fisso
dell’importo massimo di € 150.000,00 da contrarre con l’Istituto per il Credito
Sportivo e di durata di 15 anni per gli enti locali e di massimo 10 anni per i soggetti
privati, fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Il progetto o il lotto funzionale sul
quale viene richiesto il contributo in conto interessi non deve avere un importo
complessivo superiore a 1.000.000,00 di euro e l’impianto sportivo oggetto
d’intervento, per essere considerato “di base”, non deve essere omologato o
omologabile per un numero di posti pari o superiore a 500 al coperto o a 2.000 allo
scoperto, né essere adibito ad attività sportive professionistiche.
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L’Istituto per il Credito Sportivo nell’ambito della presente iniziativa concede mutui
a enti locali e soggetti privati per la costruzione, miglioramento, ristrutturazione,
ampliamento, attrezzatura, completamento, acquisto, messa a norma ed in
sicurezza ed efficientamento energetico di impianti sportivi di base, secondo le
proprie norme regolamentari.
Per gli enti locali richiedenti operano dei limiti di concedibilità di contributi sui
progetti presentati in funzione del numero di abitanti secondo la tabella allegata
(all. 2). Per ciascuna Provincia in qualità di richiedente operano i limiti previsti per i
comuni (in base all’ubicazione dell’impianto finanziato) (all.2) oltre a quelli generali
relativi al plafond su base regionale o delle province autonome di Trento e Bolzano
(all.1).
Ad es. se viene ammesso a contributo un intervento richiesto dalla Provincia, su un
impianto sito in un comune che può ottenere contributi al massimo per un
intervento, il Comune non potrà essere ammesso a contributo su un impianto
comunale e viceversa.
Ciascuna ASD, SSD, Parrocchia, Ente religioso, ONLUS può beneficiare del
contributo al massimo su un intervento.
Ciascuna Federazione sportiva, Disciplina sportiva associata ed Ente di Promozione
Sportiva, in qualità di richiedente il contributo e mutuatario, può ottenere contributi
su mutui per un massimo di 4 impianti sportivi purché ubicati in regioni diverse.
Ciascun impianto sportivo può essere ammesso a contributo per un solo progetto
ad esso relativo.
Nessun territorio comunale, per gli impianti sportivi su di esso ubicati ed ammessi a
contributo, può usufruire di più del 20% del rispettivo plafond regionale o delle
province autonome (all.1) a meno che le domande ammissibili provenienti dagli
altri territori comunali della regione o provincia autonoma siano insufficienti a
coprire la quota di plafond residua.
L’importo del progetto o del lotto funzionale sul quale viene richiesto il contributo è
da intendersi quale costo complessivo del quadro economico di spesa.
Progetti o lotti funzionali di costo complessivo fino ad € 150.000,00 sono finanziabili
fino al 100% della spesa con mutuo agevolato dal contributo destinato
all’abbattimento totale della quota interessi delle rate.
In caso si richieda un mutuo eccedente l’importo di € 150.000,00 la quota superiore
a tale limite godrà di contribuzione in conto interessi maggiorata dello 0,50%
rispetto ai piani operativi per attività convenzionata tempo per tempo vigenti
presso l’ICS.
Le domande di contributo devono inoltre essere relative ad interventi i cui lavori di
realizzazione non siano ancora iniziati al momento di presentazione della domanda
e che non abbiano già ottenuto contributi pubblici in conto capitale (ad esclusione
di quelli per calamità naturali) o interessi, ad esclusione, per i soggetti privati
concessionari di impianti pubblici, di contributi annuali in conto gestione o relativi
alla migliore sostenibilità economica dell’investimento per l’intervento oggetto
della richiesta di contributo.
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I progetti ammessi a contributo nell’ambito della presente iniziativa potranno,
successivamente a tale ammissione, essere beneficiari di contributi delle Regioni o
Province Autonome in conto capitale o interessi sulla quota eccedente l’importo di
mutuo a tasso zero.
3.1 QUALI SONO GLI INTERVENTI AMMESSI AL CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI,
CRITERI DI PRIORITA’ E REDISTRIBUZIONE DEI PLAFOND
Gli interventi che possono beneficiare del contributo in conto interessi ai sensi
della presente iniziativa sono i seguenti:
• interventi relativi ad impianti sportivi di base esistenti: ristrutturazione,
ammodernamento, ampliamento, completamento, riconversione,
adeguamento tecnologico, manutenzione straordinaria, interventi di
bonifica dell’amianto, adeguamento alle normative sulla sicurezza e
sull’abbattimento delle barriere architettoniche, efficientamento
energetico, attrezzatura;
• interventi di acquisto o realizzazione di nuovi impianti sportivi di base;
a) Le domande di contributo per interventi su impianti esistenti, totalmente o
prevalentemente relativi a lavori di efficientamento energetico, abbattimento
barriere architettoniche, adeguamento e messa a norma e bonifica
dell’amianto, che perverranno mediante PEC nel corso della durata
dell’iniziativa (vedi punto 4.2), saranno istruite e quindi, se aventi diritto,
ammesse a contributo, con precedenza rispetto alle domande di contributo
con caratteristiche diverse da quelle sopra indicate. Tale procedura avverrà
comunque in base all’ordine di arrivo e nei limiti del plafond assegnato su base
regionale o delle Province Autonome (all.1).
b) Per la Regione Lombardia il criterio di precedenza per l’ammissione a
contributo, in luogo di quelli indicati sopra, è costituito da: interventi su impianti
sportivi con più aree sportive sulle cui superfici si possono svolgere almeno
cinque discipline.
Per la Regione Friuli Venezia Giulia il criterio di precedenza per l’ammissione a
contributo, in luogo di quelli indicati sopra, è costituito da: interventi di
manutenzione straordinaria degli impianti sportivi.
Per la Regione Umbria il criterio di precedenza per l’ammissione a contributo,
in luogo di quelli indicati sopra, è costituito da: interventi di manutenzione
straordinaria e messa a norma degli impianti sportivi, con prevalenza di quelli
che sono centro tecnico federale e nei quali si svolge anche attività sportiva di
base.
Per la Provincia Autonoma di Trento il criterio di precedenza per l’ammissione a
contributo, prevalente tra quelli indicati sopra, è costituito da: interventi
interamente destinati all’adeguamento e alla messa a norma degli impianti
sportivi.
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c) Il criterio di prevalenza dei lavori di cui al punto 3.1 a) è soddisfatto quando nel
quadro economico del progetto ammesso la quota di costo, al netto dell’IVA,
relativa ai lavori, attrezzature ed impianti destinati ai criteri di precedenza è
superiore al 50% del costo del quadro economico complessivo, al netto
dell’IVA.
d) Per efficientamento energetico si intendono interventi finalizzati alla riduzione di
consumi energetici o all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili mediante la
realizzazione di impianti per la produzione di energia quali ad es. impianti
fotovoltaici, mini eolici, collettori solari termici, impianti di cogenerazione e
trigenerazione, caldaie a maggiore efficienza, caldaie a condensazione,
impianti radianti a bassa temperatura, pompe di calore ecc. compresi
interventi di coibentazione ed isolamento termico, di sostituzione di serramenti
e infissi, di riduzione delle dispersioni termiche o di realizzazione di impianti
d’illuminazione a LED.
e) Per adeguamento e messa a norma si intende la realizzazione di lavori e/o
l’acquisto di attrezzature per l’adeguamento alle normative o regolamenti
statali, della P.A., del C.O.N.I., di Federazioni Sportive o Discipline sportive
associate o per la sicurezza della pratica sportiva o degli incontri agonistici,
l’adeguamento per la fruibilità e la funzionalità delle vie di esodo, interventi
per la stabilità di strutture fisse o mobili della zona di attività sportiva e degli
spettatori, la manutenzione straordinaria, il rifacimento e l’efficientamento
degli impianti luce, termoidraulici ed elettrici, l’installazione di segnaletica,
dispositivi d’arresto (gas, elettricità, sistema di ventilazione), del quadro
generale e del sistema d’allarme, la realizzazione di spazi calmi, di uscite di
sicurezza, la dotazione di dispositivi, mezzi ed impianti antincendio (estintori,
idranti, naspi, idranti a colonna, estintori a polvere e a CO2), ecc.
Al termine dell’iniziativa le somme non impegnate dei plafond, su base
regionale o delle province autonome, andranno ad incrementare quelli per i
quali si sono ricevute domande superiori agli originari stanziamenti,
proporzionalmente agli importi aventi diritto al “tasso zero” richiesti in eccesso.
3.2 QUALI SONO LE SPESE AMMESSE AL CONTRIBUTO.
• spese tecniche per la realizzazione dell’intervento (spese di
progettazione, direzione lavori, ecc.);
• spese dovute ai lavori veri e propri per la realizzazione del progetto
(materiali e relativa mano d’opera, ivi compresi i componenti e le
strutture già realizzate in fabbrica, impianti tecnologici);
• spese per l’acquisto di attrezzature sportive, purché di stretta pertinenza
dell’impianto sportivo (ad esempio le porte dei campi di
calcio/calcetto, le reti dei campi da tennis/pallavolo, i canestri dei
campi di basket, ecc.);
• l’I.V.A. è finanziabile agli enti locali ed ai soggetti privati per i quali

costituisce un costo (es. ASD).

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