martedì 15 marzo 2016

Credito d’Imposta attrezzature per il Sud: la guida completa

Fonte:  laleggepertutti.it



Il credito di imposta per il Mezzogiorno è stato introdotto con la Legge di Stabilità 2016 [1]. Il credito è valido sugli acquisti effettuati su beni strumentali nuovi, da piccole medie e grandi imprese non in condizioni di difficoltà, su strutture produttive situate nel Sud Italia.

L’acquisto, da realizzarsi trail 2016 e il 2019, offre l’opportunità di sgravare il costo dalle tasse per un importo che può variare dal 10 % al 20%, in ragione delle dimensioni aziendali.

 Cosa può essere acquistato con il credito d’imposta per il Sud?
Si possono acquistare macchinari, impianti o attrezzature, ed è possibile anche l’acquisto in leasing. La legge di stabilità parla difatti di “beni strumentali nuovi” che devono essere destinati a strutture produttive localizzate nelle “zone assistite” delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, secondo quanto previsto nel TFUE [2].




In cosa consiste il credito d’Imposta nel Mezzogiorno?
Il credito di imposta è regolamentato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 [3] e   corrisponde ad un ammontare del 20% per le Piccole imprese, ad un 15% per le medie imprese e ad un 10% per le grandi imprese. Come spesso accade nel caso dei finanziamenti comunitari, i settori dell’agricoltura primaria, della pesca e dell’acquacoltura, nonché della trasformazione dei prodotti oggetto di tali settori, restano esclusi dal provvedimento perché tutelati dalle misure di Politica Agricola Comune e dai fondi specifici di riferimento del settore.



Quali sono gli investimenti ammissibili per il credito d’imposta
Gli investimenti ammissibili al credito d’imposta per il Sud devono essere relativi all’acquisto, anche attraverso leasing, di macchinari impianti e attrezzature destinate strutture produttive già esistenti o che vengano impiantate sul territorio.

Restano escluse imprese che operano nel campo della costruzione navale, nell’industria siderurgica, nel settore delle fibre sintetiche, ma anche nei settori dei trasporti e delle relative infrastrutture. Escluse anche le industrie per la produzione e la distribuzione di energia. Non possono richiedere inoltre gli aiuti le imprese del settore creditizio, finanziario, assicurativo.


Quanto può essere investito con il credito d’imposta
Gli importi variano in ragione della grandezza delle imprese. Le piccole imprese potranno investire fino a 1,5milioni di euro, e avere, come abbiamo visto, un credito d’imposta del 20%; le grandi imprese potranno investire fino a 15milioni di euro, e avere un credito di imposta del 10%;  le imprese medie potranno investire fino a 5milioni di euro per un credito d’imposta pari al 15%.


Come richiedere il credito d’imposta per il Sud
Entro marzo 2016 l’Agenzia delle entrate emetterà un provvedimento che stabilirà le modalità di presentazione della richiesta. L’Agenzia stessa ricevuta la comunicazione confermerà all’impresa la possibilità di avvalersi del credito d’imposta. Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione in F24 a decorrere dal periodo d’imposta in cui l’investimento è stato effettuato.



 Limiti e sanzioni per il credito di imposta nel Mezzogiorno
La Legge di stabilità 2016 [4] stabilisce alcuni limiti al credito di imposta. In particolare, qualora i beni oggetto dell’agevolazione non entrino in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o della loro ultimazione, o qualora entro il quinto periodo d’imposta i beni siano dismessi o utilizzati per finalità estranee a quelle originarie, o ancora nel medesimo periodo siano acquisiti beni della medesima categoria, il credito sarà rideterminato.

Qualora in fase di controllo si determini un’indebita funzione anche parziale del bene per il quale è stato fruito il credito d’imposta, l’importo sarà recuperato dall’Agenzia delle Entrate in misura maggiorata di interessi e sanzioni specifiche.

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