giovedì 23 aprile 2015

Se ricevi un accertamento a mezzo Pec è nullo

Se ricevi un accertamento a mezzo Pec è nullo 
La Legge per tutti
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Se ricevi un accertamento a mezzo Pec nullo
L’avviso notificato al contribuente con la posta certificata è carta straccia.

L’Agenzia delle Entrate non può notificare – sebbene lo faccia – accertamenti fiscali valendosi della posta elettronica certificata. La notifica, in tal caso, sarebbe nulla, nonostante la Pec sia equiparata, dalla nostra legge, alla normale raccomandata a.r.. A dirlo è una importante sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Benevento [1].


Fa bene il contribuente a non prendere sul serio la diffida ricevuta nella casella email certificata con cui l’ufficio territoriale delle Entrate gli intima la richiesta di pagamento. E questo perché, stando all’attuale legislazione, la trasmissione telematica dal fisco è valida solo per comunicare la trattazione dell’udienza e il dispositivo della sentenza. Non vi è dubbio, spiega il Collegio, che in ambito di tributario la notificazione degli atti a mezzo Pec limitata solo a tali due attività e, in difetto di espressa previsione, a null’altro.

Dunque, non esiste traccia di norma che disponga la validità giuridica alle notifiche tramite Pec degli avvisi di accertamenti in materia tributaria, per cui in mancanza di una specifica regolamentazione la comunicazione di atti ai contribuenti deve avvenire secondo le disposizioni classiche (ufficiale giudiziario o notifica a mezzo del servizio postale, fermo restando l’obbligo della relata di notifica [2]).

Note

[1] CTP Benevento, sent. n. 969/2015.
[2] Art. 60 del DPR 600/73

Autore immagine: 123rf com

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