martedì 23 febbraio 2016

Canone Rai: come evitare di pagare l’imposta sulla tv

Canone Rai: come evitare di pagare l’imposta sulla tv





Con la modifica della legge sul Canone Rai si è venuta a creare una paradossale situazione di pregiudizio per il contribuente: a questi non è più consentito contestare l’accertamento per il mancato pagamento dell’imposta sulla tv. Questo perché, come abbiamo detto in “Canone Rai: impossibile evitare la sanzione”, l’unico modo per vincere la presunzione di detenzione della tv è inviare, una volta all’anno (entro il termine che stabilirà il Ministero), una autocertificazione con cui si comunica che nessun apparecchio (atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni) è presente in casa. Se non si opera in tal modo, non sarà più possibile farlo successivamente. Con la conseguenza che, se il contribuente riceverà l’avviso di accertamento per il mancato pagamento dell’imposta, non potrà impugnarlo dimostrando di non essere detentore di tv, essendo ormai “scaduto dai termini”. Sarà impossibile esercitare il proprio diritto di difesa costituzionale: contro le sanzioni per omesso versamento del Canone Rai non ci saranno vie per opporsi.
 
In verità, però, c’è una falla nella legge e non è da escludere che qualcuno la utilizzerà a proprio vantaggio. Vediamo perché.
 
La legge precisa che l’unico modo per vincere la presunzione di detenzione della televisione è di inviare l’autocertificazione. L’eventuale mendacio sarà punito penalmente. Per cui chi comunica di non detenere l’apparecchio mentre invece ne possiede uno, oltre a subire la sanzione per l’evasione fiscale (pari a cinque volte il canone Rai) sarà imputato in un processo penale.
 
La legge però non vieta di comunicare che, ad una certa data, non si detiene la tv e, il giorno dopo, andare ad acquistarla: in tal modo non si sarà detto il falso nell’autodichiarazione e difficilmente verrà effettuato un successivo controllo.
 
Allo stesso modo, il contribuente che già detiene la tv potrebbe, il giorno prima di inviare l’autodichiarazione, donarla o darla in comodato a un amico o un parente di un altro nucleo familiare, e poi, dopo aver spedito la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, farsela restituire. Infatti, per i beni mobili, la proprietà si trasferisce senza bisogno di formalità di sorta, atti notarili. Tutto può avvenire oralmente ed altrettanto semplice è spostare la detenzione di un bene su un altro soggetto. Con l’accortezza però (quando la controparte è il fisco) di munirsi di una data certa come prova del passaggio di proprietà ad una determinata data: data certa che può essere fornita con il timbro di qualsiasi ufficio postale con il timbro apposto sul contratto spedito a uno dei due contraenti.

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